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martedì 19 maggio 2015

PER NON DIMENTICARE - come nasce un'antologia

PER NON DIMENTICARE - come nasce un'antologia

Per non dimenticare è un’antologia di poeti e scrittori contemporanei, nata in un giorno qualsiasi di gennaio.
Una fredda mattina come tante, il mio collaboratore e amico Maurizio Setti, mi chiede perché si parla dell’Olocausto solo in questo periodo e poi, come tanti avvenimenti importanti, viene quasi dimenticato per poi riprendere il discorso  un anno dopo. Una domanda questa che mi fa riflettere e mi porta di conseguenza, ad una risposta quasi scontata: e noi possiamo fare ricordare l’Olocausto e le sue vittime e i suoi superstiti, oltre a questo periodo. Possiamo, basta volerlo. Pubblichiamo qualcosa che resti, facciamo in modo che le persone leggano, nero su bianco, il pensiero, le sensazioni, le emozioni che l’Olocausto ci ha lasciato. Nasce così un’antologia speciale, importante quale vuole essere “Per non dimenticare”. Coinvolto scrittori e poeti, si parte per una nuova avventura emozionante e vera che sa toccare corde profonde e mai banali. Un’antologia questa che lascia un’ impronta, indelebile come la Storia ci ha lasciato. Vede la luce, manco farlo apposta, il 25 aprile del 2015 … un segno … per non dimenticare mai!
Gli autori  presenti, sono emotivamente coinvolti e scrivono e descrivono a ruota libera, basandosi anche su fatti realmente accaduti. Dopo la stesura, ne usciamo tutti cambiati, tutti trascinati nel vortice, come se fossimo stati noi stessi a vivere quel periodo. Ci siamo emozionati nel rileggere il volume, ci siamo commossi,nel pensiero di chi non c’è più.
Ricordo gli autori che non dimenticano e ringrazio ognuno di loro per ciò che hanno saputo scrivere, mai antologia fu più sentita:

Antonino Seminara (autore della copertina)
Raffaella Amoruso
Giuseppe Lo Faro
Maria Rosa Oneto
Enrica Gugliotta
Maurizio Setti
Umberto Barbera
Carlo Zanutto
Fabio Peutet Salsone
Maria Elena Minciullo
Sara Dama
Nadia Magaraggia
Luca Stecchi
Davide Superbo
Anna De Santis
Caterina Iaquinta
Mimmo Bencivenga
Mario Carbone(autore della nota critica)
Casa editrice The writer (Milano) che ringrazio per la preziosa collaborazione e  per supportarmi in ogni mia pubblicazione.
Raffaella Amoruso



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Il 26 maggio dalle 21 ospite live lo scrittore Maurizio Setti che  presenterà l'Antologia 

"Per non dimenticare"...raccolta di poeti e scrittori contemporanei dedicata all' Olocausto




 L’inserimento degli autori non è in ordine alfabetico.
Le vittime dell’Olocausto non morivano seguendo un ordine alfabetico, se ne andavano in silenzio … tra freddo, nebbia, fumo,  terrore.

 OLOCAUSTO
A partire dalla seconda metà del XX secolo, si indica il genocidio perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli ebrei d'Europa e, per estensione, lo sterminio nazista verso tutte le categorie ritenute "indesiderabili” che causò circa 15 milioni di morti in pochi anni.
Un tema cui non possiamo sottrarci, nessuno di noi può e deve dimenticare.
L’Olocausto fa parte della nostra storia … questo libro è dedicato a tutte le vittime e ai superstiti di quel terribile atto.
Gli autori sono chiamati in causa con la loro anima, a scrivere nero su bianco i loro pensieri … per non dimenticare … MAI!


PER ACQUISTI



 Nota critica
Mario Carbone

Per non dimenticare è un'antologia monografica che raccoglie poesie e racconti brevi di autori vari sul tema dell'olocausto.
Questa antologia andrebbe letta con particolare attenzione, poi riletta e commentata in compagnia dei nostri cari. I nostri figli non dovrebbero mai poter dire “non mi tocca” “non so” “io non c’ero”… come nei versi qui raccolti perché, ci raccontano i poeti, è nostro dovere ricordare e far ricordare. Questi racconti e poesie toccano profondamente l'essere umano sensibile e lo accompagnano in un crudele viaggio che dentro sudici treni bestiame consegnava uomini, donne e bambini all'inferno, un ade dal nome Auschwitz, Birkenau e Dachau. Come tutti i viaggi anche quel concentrato di brutale orrore ha una fine, il 27 gennaio 1945 giorno della liberazione celebrato nelle strofe dell'antologia sia come momento di grande gioia per la libertà ritrovata e possibilità per i pochi sopravvissuti di far ritorno finalmente alle proprie dimore ma anche come il momento in cui si avvertì più forte il grido di chi innocente si sentiva colpevole "Eravamo in cinquecento su quel treno, solo tre salvi, e perché io, dimmi perché mio Dio?" oppure " Sono uno dei pochi rimasti. Che Dio ci perdoni".
I simboli si rincorrono in parole e versi, filo spinato, camini e fumo, treni, ebrei e stelle gialle, gitani e diversi, ceneri ed ossa, amare testimonianze della mancanza di normalità, quella consuetudine rutinaria che i protagonisti cercano disperatamente "mi svegliavo presto per assaporare il pane caldo che faceva la mia mamma. Tenero ricco di burro e profumato con una crosta croccante".
Ogni parola è profonda ed evoca suoni, a volte rumori, "Il mio corpo si scuote, a volte cigola, poi gracchia, o gorgoglia ... ", non siamo più semplici lettori passivi ma sentiamo il brivido del vento sulla pelle "e vento che attraversa".
Concludo con il grido accorato che l'antologia ci lascia in eredità, nella segreta speranza di essere stati in grado di imparare dai nostri errori "Chiedo perdono a Dio! Chiedo perdono agli uomini!".


Mario Carbone



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" ... E se distanze mentali ci sono e ci sono, orgogliosamente vado avanti, così come sempre ho fatto, donando il massimo di me in ogni occasione ... consapevole che le distanze mentali non si accorceranno, ma sicura, che altre anime, cocciute e determinate, al mio fianco troverò."
Raffaella Amoruso

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