Guido Signorini storico e critico d’Arte
Può un corpo, nella sua prorompente femminilità, annullare
completamente il pensiero della persona al quale appartiene? O può,
viceversa, lo stesso pensiero condizionare lo stesso corpo nel suo agire
fisico, fino a renderlo succube dell’elucubrazione mentale?
In Infinita-mente Marlen, questa tesi sembra assumere
consistenza nel momento in cui il lettore entra nel testo o, per meglio
dire, lo avvinghia come fosse preda o visibilità di un’astrazione al
limite dell’accadimento.
In un verso, collocato nelle prime pagine del componimento, si legge:
Perfettamente imperfetto.
Infantile e provocante
Nella sua semplicità.
gioco di ossimori dove l’imperfezione fisica, reale o immaginata, trova respiro nella leggerezza della sua semplicità.
A ritmi regolari
Accarezzo
La mia femminilità.
Liberatoria
Cascata di sale
Tra le lacrime
Si confonde.
La stessa leggerezza si trasforma in estasi quando Marlen si fonde
nel e con il suo corpo, miraggio o consapevolezza di un insostituibile
godimento che appare, nel verso successivo dove:
La voce
Accarezza la mente
Con sogni proibiti.
Si concretizza, in questo caso, quella forza del pensiero, quella
fantasia scudo/protettiva racchiusa in ogni manifestazione d’erotismo.
Il lavoro della Amoruso prende forza e si accende dove, anche la
parola, sembra assumere musicalità diversa. E’ quasi un grido quello che
si percepisce tra lo
Smalto rosso
Effimero sogno di passione.
Foga bruciante
Sulla carne che grida.
Bisbiglio lussurioso
Di energica femmina avida.
che sembra attenuarsi subito dopo nel:
Soffocare il pianto nel tango
Sfregamento di corpi storditi
Due cuori immensi respirano
Passi di danza
Una straordinaria visualità poetica accompagna il lettore nella parte conclusiva del poemetto:
Calmo e placido
Il mare inghiotte
I nudi corpi
In un abbraccio caldo
Dove il salato si mischia
alla trappola amorosa
Di linfa vitale.
…e la luna sta a guardare…
dove ancora una volta, la luna, nel suo tempo senza tempo, assume le sembianze riflettenti d’ un romantico voyeur.
Guido Signorini
Pasquale Solano- -Critico-Artista. ( Premiato opinionista Rai,Radio Televisione Italiana nell’anno 1983-N.3352- )
Il Personaggio di fantasia di una ipotetica Marlene , a cui
Raffaella Amoruso,ha dato vita, rispecchia un po’ ,per affinità o
associazione di idee, un intenso inno all’amore,vissuto in una platonica
e soggettiva dimensione ,oserei dire ,in versione femminile. Troviamo
la nostra Eroina,che uscendo da una prima delusione amorosa,attraverso
varie peripezie,converge in un amore infinito,quello che ha sempre
sognato e di cui la vita non le ha mai offerta la gratificante
occasione,sentendosi a sua volta , finalmente realizzata. Lei,vive
sentimenti,che oscillano tra la fantasia e la successione di tanti
ricordi, fondendoli in una magica atmosfera,tutta da scoprire e
condividere,in una dolce sublimazione dell’anima. Il lettore,si sentirà’
magneticamente coinvolto,vivendo a sua volta, le scene descritte o
proposte,immergendosi ,con una totale concentrazione dell’anima. La
nostra Brava Autrice gioca,su questo mistero umano,facendo assumere a
Marlene,ruoli di alta considerazione, su basi prettamente ordinarie e da
Modella,diventa Protagonista assoluta,di fantasiose vicende,che la
pongono sul podio di un’ eccentrica femminilità,coinvolgente nella
sviluppata forma, ampiamente desiderabile, sotto un contesto,puramente
armonico,che non sprofonda o degrada nel lussurioso,ma solo come un
purissimo orientamento della Personalità ,concentrata nella sua
spirituale sfera psichica. Gli intervalli grafici tra un episodio e’
l’altro,calcano sommariamente lo scenario, evidenziandolo nella sua
piena essenza. Il Sunto che possiamo generalizzare o dedurre,e’ da
collocare,nei reali vertici umani,quelli veri,profondamente vissuti ,
che a volte segnano, indelebilmente la nostra esistenza e questo
Raffaella Amoruso lo sa’ benissimo. Forse il Personaggio da lei
proposto,ci fa’ vivere queste emozioni,come l’amore,il desiderio di un
tempo passato e il tutto convergente in un’enfatica allusività di
espressione, che tende a rimarcare, che basta poco per essere felici,in
considerazione del fatto che tutto può partire dalle cose semplici ed
umili. “ La vita e’ amore,l’amore e’ vita “, questo sarà il nostro
motto,mentre leggeremo con interesse,questo romanzo,che ci porterà alle
soglie dell’infinito ,per proiettarci successivamente nei meandri dello
Spirito o del cuore e chissà, che anche Noi ,non vivremo in prima
persona , un’esperienza come quella di Marlene,questa bella, sensuale
e Utopica Modella: La vena letteraria della Scrittrice poi,e’ di forte
suggestione, impressionante trasporto e concentrazione,oltre ad essere
delicata, gentile nella forma ,garbata nella narrativa. Il suo
coinvolgimento e’ una spettacolare miscellanea tra la tenerezza ed il
bisogno, che penetra nel cuore con i suoi elaborati versi ,in una
cortese riflessione…… e noi le siamo grati,di farci vivere
questi magici momenti .
Prof. Guglielmo Pupo
Marlen è un’avvenente modella che delusa dal primo amore che credeva fosse per sempre, vive in modo apparentemente superficiale…Ha un bel lavoro, è invidiata dalle donne e ammirata dagli uomini, ma il suo pensiero è lì perso per quell’amore.
Una domenica mattina, in tutto relax come ogni domenica, mentre leggeva un romanzo che le evocò strani ricordi passati,sentì il bisogno di parlare con una voce amica. Compose il numero di un suo amico “da sempre” con il quale spesso aveva diviso gioie e dolori, ma si sorprese emozionata di sentire la sua voce ormai “matura”…
La sfilata con la sua frenesia passò…
La casa di sua madre era un tripudio di belle sensazioni, tra il verde dei prati, il profumo di mele cotogne, il suo grosso alano che festoso salta facendo ruzzolare Marlen, giocosa, sul prato. Il calore sincero tra ricordi e fotografie che immancabilmente sua madre le mostrava, ogni volta, toccando le corde dell’Anima e investendola di una dolce nostalgia.
Una sera, ad una festa mondana nel campo del suo lavoro, dove Marlen si sentiva una dea, sicura di se e della sua bellezza, incontrò un uomo affascinante, trovatosi lì per caso (la quale moglie era fuori città con le figlie). Si soffermò a parlare per ore con lui, che le aveva mostrato subito interesse.
Cominciano una storia, lui più granbde di lei di 30 anni…. Ben presto Marlen scopre che non le piacciono i panni dell’amante, desiderava essere sempre la prima donna, non si sente più appagata.
Lui insistette tanto per iscriversi ad una scuola di tango insieme e lei, riluttante accettò.
Passa il tempo, lei è innamorata ma sempre più infelice perchè non può averlo del tutto…
Lo lascia ma passa un periodo in cui sta malissimo…
Il tempo passa, al lavoro arriva una nuova modella, stringe una forte amicizia con lei e forse un’avventura diversa…
Passa il tempo, Marlen decide di fare una vacanza con il suo compagno di giochi in adolescenza, il suo amico da sempre.
Si scoprono innamorati e sono felici finalmente. “Ti amo”, si dicono e……….Brillante mente quella dell’Amoruso, che accosta il racconto, onusto di particolari ed emozioni, altalenando tra diversi episodi di vita della bella Marlen ed incantevoli liriche che si districano dolcemente tra la trama, esprimendo in maniera semplice, ma inesorabilmente elegante ed armoniosa, esperienze comuni dell’Animo umano: angosce, illusioni, disillusioni, sogni infranti e sogni finalmente realizzati.
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